La Diagnosi Psicodinamica in età evolutiva

Il disagio psicologico nei bambini è avvertito dagli adulti che sono spinti a chiedere l’intervento psicoterapeutico. Possono essere gli insegnanti, se le difficoltà si manifestano a scuola, oppure gli stessi genitori, se in famiglia i problemi relazionali sono rilevanti. Se nel primo colloquio con i genitori si rileva la probabile presenza di un disturbo evolutivo nel bambino si suggerisce di procedere con una diagnosi psicodinamica. In questo caso la diagnosi assume caratteristiche tecniche particolari. Queste sono:

 

  • il coinvolgimento dei genitori a cui si chiede di ricostruire la storia del bambino, descrivere le relazioni tra i membri della famiglia e far comprendere le linee educative seguite
  • il bambino non ha motivazione alcuna ad andare dallo psicologo: viene portato dai genitori, che sono invitati a dire la verità sulle preoccupazioni per la crescita 
  • la diagnosi di un bambino ha la stessa durata di quella dell’adulto, da 8 a 10 incontri
  • durante gli incontri il canale comunicativo con il bambino non è quello verbale; è fatto dai giochi che sceglie e da come li fa, dalla motricità che esprime, dai disegni che esegue e da come sa stare in relazione con lo psicologo
  • anche al bambino si propongono i test proiettivi adatti all’età per far emergere le dinamiche emotive profonde
  • il materiale raccolto permette di comprendere il percorso evolutivo del bambino, i possibili arresti o le deviazioni dallo sviluppo normale e di formulare un progetto terapeutico per aiutare il superamento delle difficoltà
  • la restituzione dei dati emersi nella diagnosi viene fatta sia al bambino che ai genitori con le modalità appropriate

 

Anche nel caso dei bambini in difficoltà la diagnosi psicodinamica è rassicurante per i genitori e in genere per l’ambiente familiare. Permette infatti di definire il problema, circoscriverlo a specifiche cause e individuare le strategie per il suo superamento.

Diagnosi e terapie
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