Il metodo di lavoro psicoterapeutico prevede una diagnosi psicodinamica che evidenzia il bilancio tra le risorse e le criticità della psiche. Si elabora poi il progetto terapeutico personalizzato, condiviso con il paziente all’inizio della psicoterapia.
La psicoterapia è centrata sulle caratteristiche del paziente e non sulle tecniche. Mira a costruire l’alleanza terapeutica, base essenziale per le esplorazioni degli orientamenti personali consci e inconsci su cui si basano le finzioni disadattive.
Le narrazioni del paziente permettono la sintonizzazione sulla vita interiore e sulla personale sensibilità; nell’ascoltarle il terapeuta può individuare i nodi emotivi che ostacolano il benessere: il loro superamento può avvenire esplorando percorsi alternativi, suggeriti dal terapeuta, che possono migliorare l’autostima e correggere gli orientamenti disadattivi.
Il clima di incoraggiamento caratterizza la relazione terapeutica, fondamentale per infondere il coraggio di affrontare le difficoltà e i rischi del cambiamento.
Le tecniche psicodiagnostiche permettono di condurre gli incontri con il paziente per comprendere il suo funzionamento psichico. Le tecniche variano a seconda dell’età del paziente; in età evolutiva l’osservazione, il gioco, la motricità del bambino sono l’equivalente delle narrazioni del tardo adolescente e del paziente adulto. Nelle diagnosi dei bambini i genitori svolgono un ruolo significativo; sono anche coinvolti anche nelle diagnosi degli adolescenti.
Nel percorso formativo gli allievi apprendono le tecniche specifiche per condurre una corretta diagnosi psicodinamica. Imparano a gestire i colloqui clinici, a raccogliere l’anamnesi attuale e storica e a somministrare i test proiettivi. Elaborano poi il profilo psicodinamico, come sintesi dei dati che descrivono il funzionamento della personalità del paziente.
Il colloquio di restituzione è pertanto il ponte di passaggio che chiude la diagnosi e apre all’eventuale psicoterapia.
Le tecniche psicoterapeutiche sono diverse e variano in relazione al tipo di lavoro previsto per il paziente. Gli allievi della Scuola diventano capaci di condurre interventi di sostegno, prevalentemente direttivi e basati sulla razionalità, psicoterapie brevi volte a risolvere problematiche specifiche e psicoterapie espressive orientate a modificare lo stile di vita.
Le tecniche sono indispensabili per lo sviluppo del trattamento e gli allievi imparano a modularle sulla sensibilità del paziente. La gestione della narrazione (o del gioco del bambino), attuata con l’ascolto attivo, permette di decodificare i significati razionali ed emotivi del paziente e rende possibile offrire letture alternative della realtà da esplorare per individuare possibili cambiamenti.
L’interpretazione simbolica permette di cogliere indizi sulle parti inconsapevoli del funzionamento psichico mentre l’utilizzo dei sogni e le interpretazioni del transfert permettono l’accesso le trame dell’inconscio.
Il metodo di lavoro psicoterapeutico prevede una diagnosi psicodinamica che evidenzia il bilancio tra le risorse e le criticità della psiche. Si elabora poi il progetto terapeutico personalizzato, condiviso con il paziente all’inizio della psicoterapia.
La psicoterapia è centrata sulle caratteristiche del paziente e non sulle tecniche. Mira a costruire l’alleanza terapeutica, base essenziale per le esplorazioni degli orientamenti personali consci e inconsci su cui si basano le finzioni disadattive.
Le narrazioni del paziente permettono la sintonizzazione sulla vita interiore e sulla personale sensibilità; nell’ascoltarle il terapeuta può individuare i nodi emotivi che ostacolano il benessere: il loro superamento può avvenire esplorando percorsi alternativi, suggeriti dal terapeuta, che possono migliorare l’autostima e correggere gli orientamenti disadattivi.
Il clima di incoraggiamento caratterizza la relazione terapeutica, fondamentale per infondere il coraggio di affrontare le difficoltà e i rischi del cambiamento.
Le tecniche psicodiagnostiche permettono di condurre gli incontri con il paziente per comprendere il suo funzionamento psichico. Le tecniche variano a seconda dell’età del paziente; in età evolutiva l’osservazione, il gioco, la motricità del bambino sono l’equivalente delle narrazioni del tardo adolescente e del paziente adulto. Nelle diagnosi dei bambini i genitori svolgono un ruolo significativo; sono anche coinvolti anche nelle diagnosi degli adolescenti.
Nel percorso formativo gli allievi apprendono le tecniche specifiche per condurre una corretta diagnosi psicodinamica. Imparano a gestire i colloqui clinici, a raccogliere l’anamnesi attuale e storica e a somministrare i test proiettivi. Elaborano poi il profilo psicodinamico, come sintesi dei dati che descrivono il funzionamento della personalità del paziente.
Il colloquio di restituzione è pertanto il ponte di passaggio che chiude la diagnosi e apre all’eventuale psicoterapia.
Le tecniche psicoterapeutiche sono diverse e variano in relazione al tipo di lavoro previsto per il paziente. Gli allievi della Scuola diventano capaci di condurre interventi di sostegno, prevalentemente direttivi e basati sulla razionalità, psicoterapie brevi volte a risolvere problematiche specifiche e psicoterapie espressive orientate a modificare lo stile di vita.
Le tecniche sono indispensabili per lo sviluppo del trattamento e gli allievi imparano a modularle sulla sensibilità del paziente. La gestione della narrazione (o del gioco del bambino), attuata con l’ascolto attivo, permette di decodificare i significati razionali ed emotivi del paziente e rende possibile offrire letture alternative della realtà da esplorare per individuare possibili cambiamenti.
L’interpretazione simbolica permette di cogliere indizi sulle parti inconsapevoli del funzionamento psichico mentre l’utilizzo dei sogni e le interpretazioni del transfert permettono l’accesso le trame dell’inconscio.